L’Ue alza il tiro e prepara un piano per difendersi da crisi ed emergenze: guerre, disastri naturali e altre crisi. Qual è il vademecum da seguire
Essere pronti a tutto. E’ questo in breve il nuovo messaggio che l’Unione Europea sta lanciando ai Paesi Comunitari e ai suoi cittadini per essere in grado di saper fronteggiare le emergenze.
A Bruxelles è stato presentato, infatti, una strategia che prevede 30 azioni chiave ed un piano d’azione per prepararsi a diversi scenari di crisi, la guerra in primis ma anche disastri naturali e altre crisi. Obiettivo promuovere una cultura della “preparazione integrata”.
Fa un po’ paura leggere “Strategia dell’Unione europea per la preparazione” ma ci fa riflettere sui possibili rischi che potrebbero arrivare nei prossimi mesi. Per fare in modo che tutti i cittadini comunitari siano pronti al peggio, a Bruxelles si stanno muovendo d’anticipo.
Ecco perché la Commissione Europea ha elencato alcune misure da adottare di fronte agli scenari di crisi. Tra queste c’è il kit di sopravvivenza che tutti i cittadini dovrebbero avere per garantire loro un’autosufficienza di almeno 72 ore in caso di guerra, disastri naturali e altri tipi di crisi.
All’interno acqua, cibo, farmaci e batterie così da garantire il minimo ed indispensabile dando a tutti l’accesso alle risorse considerate critiche.
“Questa iniziativa nasce in un momento in cui l’Unione europea si trova ad affrontare crisi e sfide sempre più complesse che non possono essere ignorate” ha spiegato l’esecutivo europeo precisando che l’Unione deve essere pronta a proteggere i suoi cittadini.
Il momento che stiamo vivendo è molto delicato tra cambiamenti climatici e disastri naturali, minacce ibride e informatiche, tensioni geopolitiche e conflitti, e dunque bisogna essere preparati al peggio.
“L’Ue deve essere pronta a proteggere i propri cittadini e le funzioni sociali essenziali per la democrazia e la vita quotidiana”, hanno spiegato da Bruxelles dove stanno provando ad estendere l’approccio già ampiamento utilizzato nei Paesi scandinavi.
Dall’Ue sono consapevoli che l’Europa non è ancora pronta ad affrontare tutte le minacce, più che concrete, che ci sono al giorno d’oggi: ambientali, sanitarie e militari. Per questo c’è da rimboccarsi le maniche e cercare di colmare l’impreparazione che si ha sia sulla gestione della crisi, aumentare e rinforzare le strutture e migliorare la cassetta degli attrezzi a disposizione.
Per questo Bruxelles vuole lavorare per “migliorare il coordinamento e l’efficienza e promuovendo una cultura di preparazione e resilienza”. E’ essenziale che i cittadini diventino attivi nella prevenzione dei rischi e per questo la Commissione ha intenzione di proporre una Giornata annuale della preparazione dell’Ue ma non solo. Nella bozza del piano c’è anche la richiesta agli Stati membri di includere questo tema “nei programmi di istruzione scolastica e nella formazione del personale docente” per sviluppare “una nuova mentalità”.
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