Il trucco può assumere diversi significati: scopriamo perché esso, a seconda delle situazioni, può rappresentare un alleato o un gioco per coloro che ne fanno uso
Se sei una persona abituata a truccarsi, allora sarà capitato raramente che qualcuno ti rivolga osservazioni del tipo “Ho capito perché non ti trucchi mai“. La prenderesti diversamente, invece, se fossi una persona avvezza a uscire di casa senza trucco.

Quest’ultimo, impiegato fin dai tempi antichissimi, è infatti uno strumento che assolve non soltanto alla funzione di farci apparire più belle e giovani. Sono molteplici i motivi che possono spingere le persone, uomini o donne che siano, ad adoperare prodotti come fondotinta, mascara, cipria, correttore e chi più ne ha più ne metta.
Quest’oggi, però, vorremmo soffermarci proprio sulla frase con la quale abbiamo aperto l’articolo: perché essa è in grado di colpire così profondamente le persone alle quali è diretta? Perché, molto semplicemente, il make-up ha tanto a che vedere con l’autostima della persona.
Non truccarsi: questione di autostima o autoaccettazione?
Il primo “nodo” da sciogliere concerne proprio le motivazioni che spingono le persone a truccarsi o meno. Questione di autostima o autoccettazione? Secondo alcuni studi di matrice psicologica, la risposta al quesito non è affatto immediata.
Alcune ricerche, in modo particolare, evidenziano la correlazione che c’è tra autostima generale e minor acquisto di prodotti beauty; chi si accetta per come è, senza artifici, tenderebbe a investire meno denaro nell’acquisto di trucchi, in buona sostanza. L’autostima generale, tuttavia, si differenzia da quella che le ricerche definiscono “autostima sociale“, ovvero legata a come ci si percepisce in un gruppo.

Nel caso in cui quest’ultima fosse parecchio elevata, infatti, è stato riscontrato un maggiore e più frequente acquisto di prodotti beauty. Cosa ci dicono i risultati di tale studio? Che non è tanto il trucco ad aumentare l’autostima della persona, quanto l’inverso: una persona che abbia più autostima generale o più autostima sociale tenderà ad adoperare il make-up in modo diverso, e soprattutto dandogli un significato diverso.
Mi sento bene solo quando mi trucco: cosa può significare
Accanto alle casistiche che abbiamo menzionato sopra ci sono poi persone che non uscirebbero mai di casa senza prima essersi truccate. Una tendenza analizzata dagli studiosi Fredrickson e Roberts, i quali hanno elaborato la teoria dell’auto-oggettivazione: truccarsi potrebbe essere inteso come un “guardarsi con occhi altrui“. Se ci si sente bene solo da truccati, in poche parole, vorrebbe dire che si ha un’autostima personale davvero bassa.
Il trucco, nella fattispecie, verrebbe percepito dalle persone con poca autostima intrinseca come una maschera dietro la quale nascondersi, ma anche tramite cui sentirsi più sicuri nelle occasioni sociali, e ancora come un mezzo per controllare l’immagine che veicoliamo di noi stessi.

Se, però, il make-up viene percepito come indispensabile, un elemento senza il quale non ci si concede di uscire di casa, il fenomeno non è affatto da prendere sottogamba. Potrebbe, infatti, denotare una persona che ha pochissima sicurezza in se stessa, oppure una persona che, per accettarsi, deve in un qualche modo “modificare” la propria immagine. Ecco perché eventuali commenti sul trucco, in certe persone, scatenano effetti molto più imprevedibili che in altre.
Il make-up come “gioco”
Non è detto, per concludere il nostro approfondimento sul trucco, che quest’ultimo sia percepito dalla persona esclusivamente come un mezzo per occultare imperfezioni estetiche o debolezze interiori. C’è anche chi ha una considerazione del make-up di gran lunga più “leggera” e lo interpreta come un modo per giocare su se stessi, per sperimentare e divertirsi usando il proprio corpo come vera e propria “tela da dipingere”.